16 GIORNO
La croce della difficile situazione umana che Gesù ha preso su di sé non è costituita solo dai nostri peccati personali. E' la nostra condizione di peccatori - tutto ciò che fa sì che ci limitiamo a riflettere sulla visione anziché farne esperienza. 
(Thomas Keating)

Eccoci, Signore, davanti a te, come famiglia.

Prima di tutto ti chiediamo perdono:
per le violenze che si consumano all’interno delle nostre famiglie,
per le arroganze e gli abusi di potere che coltiviamo nei nostri rapporti,
per le disparità tra uomo e donna, che feriscono gravemente l’uguaglianza e la comunione,
per le ingiustizie contro i poveri, le emarginazioni razziali, la difesa dei privilegi dei popoli ricchi,
per il mantenimento degli schemi che distribuiscono gli uomini in categorie egemoni e categorie subalterne,
per le discriminazioni e le diseguaglianze, le massificazioni e le ingiustizie che troppo spesso le nostre famiglie nascondono e non riconoscono.


Ti supplichiamo allora:
perché la famiglia, icona della Trinità, possa divenire il luogo dove si sperimentano le relazioni più profonde;
perché il senso delle cose, della vita e della morte, del dolore e della gioia acquisti spessore in una ricchezza di relazioni familiari;
perché nessuno si senta solo in famiglia, ma trovi sempre il calore di chi offre la sua parola e la sua vita per gli altri;
perché in famiglia, vivendo l’uno per l’altro, vengano sbrecciati i gangli linfatici che secernono le tossine di guerra: l’accumulo, il profitto, la carriera, il potere, la sopraffazione dell’uomo sull’uomo;
perché in famiglia le diversità non siano mai viste come innaturali, disturbanti, controproducenti, mostruose, da eliminare.


Ma siano piuttosto composti in una comunione più grande;
perché la famiglia si scopra spazio sperimentale dell’esercizio critico nei confronti di ciò che nel mondo minaccia la pace.
(Don Tonino Bello)